sabato 26 novembre 2011

Avvento... tempo di preparazione (Marco 13, 33-37)

"Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate". L'avvento è caratterizzato dalla veglia... come periodo di attesa. La vita dell'uomo è scandita da tre attese: la 1^ attesa quella di Cristo Gesù, che venne a salvare l'umanità; la 2^ attesa: la nostra vita proiettata nel futuro, la nostra vita è un cammino e tende a Gesù che ci invita: siate pronti con la cintura ai fianchi e la lucerna accesa in mano (è l'atteggiamento di chi deve camminare, sapere dove mettere i piedi e conoscere la meta del viaggio); la 3^ attesa di Gesù quando verrà alla fine per giudicare gli uomini a seconda delle loro azioni compiute. L'attesa non è un periodo di angoscia, nè di agitazione, ma un periodo di responsabilità e di gioia.Ti sono stati affidati dei grandi beni (i talenti di cui parla Gesù nella parabola) e ti si chiede: cosa ne hai fatto?. Non parlo dei beni materiali (quelli sono mezzucci a disposizione), ma di beni spirituali che potresti perdere o sottovalutare: la pace, la gioia, il vigore, l'anima... tutti beni che potrebbere essere rapiti. La vita, come vedi, è un rischio: si celano agguati, imboscate, sorprese... non puoi dormire o sentirti sicuro; bisogna stare all'erta e montare la guardia alle tue porte. Non basta allora solo vegliare, bisogna anche pregare. Non basta infatti solo fare la guardia, bisogna anche essere armato... occorrono le armi, la munizione... queste cose sono date dalla preghiera. Rivolgiti a Dio Padre, allora ti arriveranno gli aiuti, la munizione,, la sua grazia. "Cingiti dell'armatura di Dio: indossa la corazza della giustizia, stringi lo scudo della fede, copriti la testa con l'elmo della salvezza, impugna la spada della Parola di Dio... e così armato... inizia il cammino dell'Avvento.
Bisogna essere sempre pronti! non conosciamo nè l'ora nè il giorno. E tu sei pronto?, vegli ? Ogni albero che non dà buon frutto sarà gettato nel fuoco, sono parole di CristoL'albero riceve dalla terra, dal cielo, dall'aria, dall'uomo... e ...ricambia con i suoi frutti. Se l'albero non rende, viene tagliato. Tu hai ricevuto tanti doni da Dio, dalla terra, dal cielo , dalla famiglia, dalla società... come ricambi?. Se sei una pianta sterile, inutile... è un guaio. Ecco l'Avvento... l'attesa del Natale. Questo che dico a te... lo dico pure a mes stesso. Riflettiamo perchè il Natale segni un vero traguardo: la gioia di Cristo Gesù nel nostro cuore.

lunedì 31 ottobre 2011

NO HALLOWEEN


Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei (Matteo 23, 1-12)

Il brano del Vangelo mette il cristiano davanti alle sue responsabiltà. Il richiamo di Cristo vale per i sacerdoti e i vescovi, vale per tutti i credenti. Nella Chiesa, infatti, siamo tutti "uditori", pecorelle, Chiesa che impara; siamo tutti alla scuola dello Spirito Santo che soffia dove vuole e quando vuole. Nostro compito è metterci all'ascolto della Parola di Dio ed accoglierla con sincerità ed umiltà. Da qui le parole di Gesù che denunciano due difetti intollerabili: l'incoerenza e l'ipocrisia. Così si parla ( o si predica) di distacco dai beni terreni ( e poi siamo alla ricerca del tornaconto, delle ricchezze e del lusso sfrenato); parliamo di libertà ( e poi non siamo capaci di rispettare il parere degli altri); Parliamo di amore ( e poi non siamo capaci di perdonare, dimenticare, voltare pagina). Nei nostri giudizi usiamo spesso due pesi e due misure: una per noi (larga, abbondante, elastica...), una diversa per gli altri (limitata, stretta, rigida).Per i nostri difetti troviamo tutte le scuse, tutti gli attenuanti; per i difetti degli altri, tutte le accuse, tutti gli aggravanti. Ipocriti, direbbe ancora oggi Gesù. Siamo meticolosi quando dobbiamo pesare gli altri; diventiamo di larghe vedute quando dobbiamo pesare noi stessi. Abbiamo cento occhi per criticare gli altri, diventiamo miopi per l'autocritica. Usiamo due lenti: una che minimizza i nostri difetti, l'altra che ingrandisce i difetti degli altri. Una stessa mancanza: se la facciamo noi, è una cosetta, se la fanno gli altri è colpa grave, è disonestà, è incoerenza. Gesù rimprovera questi falsi maestri, questi farisei di ieri e di oggi.
Ricordati: un sorriso è cortesia se proviene da un cuore gentile, è solo ipocrisia se si ferma solo all'esteriorità. Una esortazione aggiunge gesù, che è rivolta soprattutto ai sacerdoti e ai vescovi di ieri e di oggi. "Non fatevi chiamare ...Rabbi... non fatevi chiamare Padri; uno solo è il Maestro, Cristo... uno solo è il Padre, quello che sta nei cieli.. Quello che Gesù vuole impedire che si crei la presunzione di essere sapientoni, di pretendere il massimo rispetto; quello che vuole è invece che ci sia intutti l'umltà vera, come quella di Maria che ,divenuta Madre di gesù, canta: "Lanima mia magnifica il Signore... perchè ha fatto in me cose grandi Colui che è potente. L'umiltà è verità.Quello che siamo o abbiamo è dono di Dio e deve essere al servizio dei fratelli. Allora e solo allora siamo cristiani.

sabato 22 ottobre 2011

Maestro, qual'è il grande comandamento? (Matteo 22, 34-40 )

E' la domanda rivolta a Gesù da un dottore della legge. E Gesù rispose:"Amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la tua mente.Questo è il più grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: amerai il tuo prossimo come te stesso". L'amore è come una medaglia con due facce, l'una completa e concretizza l'altra. Non puoi amare Dio, che non vedi, se odi (trascuri, non perdoni...) il fratello che vedi. Nel comandamento dell'amore c'è tutto l'insegnamento della Bibbia. Amare è dare, uscire da se stessi per andare verso l'altro. Se rimani chiuso dentro di te, diventi egocentrico, egoista, individualista, incapace in ogni caso di comunicare. Aprirsi agli altri è uscire fuori da questo grettismo e scoprire i valori dell'altro. Il primo "Altro" di te è Dio: altro per natura ( perchè è Dio e non uomo, è Spirito e non carne; è l'Essere infinito mentre noi, io e tu, siamo, abbiamo un essere limitato e circoscritto). Dio è "Altro" ancora come persona: egli solo è il termine fisso del nostro amore; soggetto e oggetto di amore: quell'Amore infinito che da solo può rispondere alla nostra insaziabile fame ( o ricerca) di amore. Questo "Altro" ( o Dio) che non vedi e non puoi cogliere pienamente sulla terra, puoi intravederlo di riflesso nella persona del prossimo. Questo "altro" devi amarlo perchè anch'esso fratello e figlio di Dio. L'amore del prossimo costituisce la via... l'amore di Dio è il termine. Solo amando Dio resteremo pienamente appagati, saziati della sete dell'infinito. Diceva il grande Agostino: il nostro cuore è inquieto fino a quando non riposa in Dio; e a lui fa eco Dante: "In tua voluntade è nostra pace". Come vedi, l'uomo ha soprattutto bisogno di amore. Gli uomini riescono a vivere anche dove non c'è elettricità, radio, motori, macchine, telefonini..., ma non riescono a vivere dove manca l'amore perchè l'odio li distrugge e li annienta. Se...nza l'amore il mondo si distrugge, le case rimangono vuote, le ricchezze diventano inutili, le coppie diventano infelici. L'amore però non è una parola vuota, un sogno, un romanzo, un'avventura, una simpatia, e tanto meno passione o delirio sensuale. Amare è ti voglio bene, voglio il tuo bene, è procurare il bene, scomodarsi per il prossimo, è sacrificarsi per gli altri, è imitare Cristo che ha dato la sua vita per la salvezza di tutti. Questo afferma Gesù: amatevi come io vi ho amati. Questo è l'unico grande comandamento: fai questo e troverai la vera gioia di vivere... assicurerai per te un posto nel regno dei cieli.

sabato 8 ottobre 2011

Un re fece una grande festa di nozze ( Matteo 22, 1-14)

"Tutto è pronto, venite alle nozze" è l'invito di Cristo all'uomo di tutti i tempi, a prescindere del colore della pelle, della lingua e della nazionalità. I primi ad essere stati invitati furono gli ebrei... il popolo eletto a cui Dio aveva affidato la promessa. Con la venuta di Cristo sulla terra ("che venne tra i suoi ma questi non l'hanno ricevuto") il nuovo popolo di Dio è l'umanità intera per la quale Cristo è morto in croce. All'invito di Cristo, la nostra risposta non può che essere gioiosa.

Siamo tutti invitati al grande banchetto offerto da Cristo. Tutti, senza alcuna eccezione, perchè tutti siamo affamati di giustizia. Tu, forse, hai chiesto agli uomini questa giustizia, ma essi ti hanno insegnato solo la vendetta, la rappresaglia, l'odio, la violenza, la rapina. Hai chiesto un tozzo di pane o di bene, e ti hanno pagato con la moneta dell'odio e del disprezzo, perchè tra gli uomini c'è spesso solo arrivismo e prepotenza. Il Signore oggi ti invita:"Vieni, tutto è pronto... beati quelli che hanno fame di giustizia perchè saranno saziati". Siamo assetati di felicità. Tu, forse, hai bevuto ogni tipo di acqua per dissetarti; l'acqua delle pozzanghere che ti ha lasciato l'amarezza in bocca, hai elemosinato all'angolo delle strade o nelle retrovie buie chiedendo un po' di amore e ti hanno gettato addosso le monete false della sensualità che ti hanno solo sciupato la giovinezza e lasciato il cuore digiuno. Amico/a, oggi una voce nuova, diversa ti invita: "Io ti darò un'acqua che ti disseterà in eterno". Svegliati! è il Signore che ti ripete: La cena è pronta, vieni! Perchè non ti muovi?, che aspetti?, perchè vuoi morire di fame... patire la sete? Vieni, mettiti l'abito nuovo e corri... l'abito nuziale.

Non hai l'abito nuziale?, non perderti d'animo. Non costa caro: basta un po' di umiltà e puoi acquistarlo. In chiesa.... troverai Cristo che nella persona del sacerdote ti accoglie e ti dice: io ti assolvo... però non peccare più. Pentirsi ...significa cambiare vita, una vita nuova. Allora, ti esorto, dice il Signore: smetti l'abito dei tuoi vizi, della bestemmia, del peccato, della superbia e orgoglio... indossa l'abito della grazia, della virtù, dell'amore. Vieni a cena dove tutto è pronto. Qui troverai i grandi invitati: i poveri di spirito, i puri di cuore, i misericordiosi, gli operatori di pace. Essi ti aspettano.

Don Pietro Pisciotta

martedì 4 ottobre 2011

RIAPRE L'ORATORIO



Ragazzi riapre l'Oratorio San Domenico Savio.



Per cominciare l'anno con "dolcezza" abbiamo pensato a un bel Nutella Party.



Naturalmente siete tutti invitati



per ritrovare i vecchi amici e conoscerne di nuovi.



Vi aspettiamo








venerdì 30 settembre 2011

appuntamenti di Ottobre

Cari ragazzi, cari giovani, sono terminate le vacanze estive che ci hanno consentito di riposarci, rilassarci e rinfrescarci nel nostro meraviglioso mare per due lunghissimi mesi. In questo periodo eravamo tutti in vacanza eccetto Gesù, che è rimasto sempre nel suo tabernacolo ad aspettarci tutte le Domeniche.

Ci avete pensato? Gesù certamente vi ha aspettato e vi seguiva in tutti i vostri movimenti spensierati e allegri.

Ma ora il tempo del relax è finito e bisogna rimboccarsi le maniche. Penso con quale gioia ed entusiasmo riprenderemo i nostri appuntamenti.

Suvvia, coraggio!! E’ l’ora di destarsi dal torpore, dal sonno e riprendere con vivacità i nostri impegni.

Finalmente è arrivato il mese di Settembre, il mese che ci riporta a tutte le nostre attività.

Riapre la Scuola, inizia il Catechismo, riprendono tutte le attività Pastorali della Parrocchia e delle Associazioni di Volontariato.

Anche la Diocesi riprende le attività, infatti il 19 Settembre il Vescovo consegnerà a tutti gli operatori il nuovo Piano Pastorale Diocesano.

Il mese di Settembre è scandito da alcuni appuntamenti particolari:

Il 18 Settembre la festa del S.S. Crocefisso con la Messa alle ore 18 e subito dopo la Processione del S.S. Crocefisso, che si conserva in Chiesa Madre.

Il 19 consegna del Piano Pastorale a Mazara.

Il 19, 20 e 21 ci saranno le iscrizioni per il Catechismo in preparazione alla Prima Comunione (III, IV e V elementare);

Il 23 e il 24 ci saranno le iscrizioni per il Catechismo in preparazione alla Cresima (I e II Media).

Con i catechisti ci rivedremo il 16 Settembre per la scelta dei libri del catechismo.

Il 23 Settembre, festa di San Pio, ci vedrà tutti riuniti per la celebrazione Eucaristica in suo onore.

Con il Consiglio Pastorale ci incontreremo, subito dopo la consegna del piano Pastorale diocesano, nella giornata di Mercoledì 28 Settembre.

Dal 3 all’8 Ottobre “settimana dell’accoglienza” dei ragazzi del catechismo e delle loro famiglie (genitori e nonni) presso la Chiesa San Giovanni alle ore 18.30:

· Lunedì 3 Ottobre II anno comunione

· Martedì 4 Ottobre I anno comunione

· Mercoledì 5 Ottobre III anno comunione

· Giovedì 6 Ottobre II anno cresima

· Sabato 8 Ottobre III anno cresima

Prof.ssa Angela Stallone

(Segretaria del C.P.P.)

giovedì 29 settembre 2011

Giornalino parrocchiale on line

Vi avevamo promesso tante novità ed eccole...
Iniziamo con la possibilità a partire da oggi di scaricare il nostro giornalino parrocchiale on line....
Cliccate sull'immagine qui sotto e sarete re-indirizzati alla pagina
da dove potrete scaricare il file direttamente sul vostro computer....

La vigna del Signore è la casa di Israele (Matteo,21, 33-43)

Una parabola di Gesù che in chiave storica evidenzia la storia di Israele e la nascita della Chiesa cattolica. Una storia rievocata con immagini: la vigna è Israele, i vignaioli sono il popolo ebreo. La vigna, piantata dal Signore, invece di uva ha prodotto rovi (il popolo eletto si è inselvatichito e invece di produrre atti di giustizia, di carità... ha risposto con tradimenti e infedeltà). Casa farà il Signore?: toglierà la vigna a quei vignaioli e l'affiderà ad altri ( al popolo ebreo succederà il popolo cristiano). Gli ascoltatori capirono assai bene il discorso di Cristo. Noi oggi siamo i nuovi vignaioli. Ma,guai a noi, se non produciamo frutti e frutti validi. Dice il Signore: "Ogni albero che non dà frutti sarà gettato nel fuoco"

L'inferno, come vedi e sai, non è un luogo dove si va, ma è la perdita del Bene, della felicità,serenità, della pace e dell'amore. Inferno è angoscia, rimorso, sete inappagabile, vuoto e nausea dell'esistenza. L'inferno c'è veramente; comincia sulla terra e continua nell'altra vita. Non è Dio che manda all'inferno, ma è l'uomo che preferisce l'inferno. Tutte le volte che preferisc il'acqua putrida delle fogne all'acqua limpida della sorgente, il pane ammuffito che dà nausea a Cristo, pane di vita eterna, questo è l'inferno. L'inferno inizia nel cuore di chi pecca, nella famiglia dove manca l'amore, nella società dove c'è solo arrivismo, sopraffazione, corsa sfrenata al denaro: cose tutte che ti lasciano solo la bocca asciuta, il cuore vuoto e tanta amarezza nell'animo.

Paradiso è quella luce intima che nessuno può spegnere,la gioia dell'anima che nessuno può rapire; Paradiso è l'amore che comprende e perdona. Vuoi il Paradiso? devi restare legato a cristo come il tralcio alla vite. Cristo è la vite, noi s...iamo i tralci. Come cristiani, siamo innestati a Cristo. Se rimani inserito a cristo produci frutti; se ti distacchi e vuoi vivere autonomamente, diventi come un tralcio tagliato, che secca e verrà bruciato. La vita è una scelta: solo l'amore ci tiene legati a Cristo. Cristo è amore: ama e sarai veramente felice e pregusti il Paradiso.

Don Pietro Pisciotta